Abbracciare la biodiversità e le razze autoctone: Un percorso sostenibile per rivivere la tradizione

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Negli ultimi tempi, il mondo si è risvegliato all’urgenza della rinascita ecologica e alla necessità di un cambiamento fondamentale del nostro modello socio-economico dominante. Ci stiamo rendendo conto che in pochi decenni abbiamo annullato secoli di evoluzione naturale guidata dal tempo e dalla natura stessa.

L’incapacità di cogliere l’importanza di contenere una crescita incontrollata e irrazionale, nonostante i segnali di allarme, ci ha portato a un punto critico. C’è ancora speranza di redenzione?

Ne abbiamo parlato con Francesco Sottile, docente di Biodiversità e qualità del sistema agroalimentare e di conservazione dei paesaggi rurali tradizionali all’Università di Palermo.

Membro del Consiglio di amministrazione di Slow FoodÈ autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche, coordina le attività dei Centri di Conservazione della Biodiversità di Interesse Agricolo ed è membro del Comitato per la Biodiversità di Interesse Agricolo presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali in Italia e della neonata Piattaforma della Biodiversità dell’UE.

L’urgenza del cambiamento

Tra desertificazione, perdita di biodiversità e aumento di eventi climatici catastrofici, Sottile auspica un profondo risveglio, invitando l’uomo a vedere il mondo con gli occhi della terra, delle piante, della fauna selvatica e delle risorse naturali come la luce e l’acqua. L’interconnessione tra allevamento e biodiversità gioca un ruolo centrale in questa nuova prospettiva.

“L’utilizzo di razze autoctone – spiega – diventa uno strumento per rafforzare il modello di agricoltura sostenibile, confermando che la combinazione di razza locale, territorio vocato e comunità di allevatori e trasformatori rappresenta la visione virtuosa per agire in modo sostenibile all’interno di un ecosistema in cui uomo, piante e animali convivono in un corretto equilibrio”. Allevare razze autoctone con elevata adattabilità all’ambiente significa allevare razze più robuste, meno esigenti e più resistenti, in grado di far leva sulle specificità territoriali e in armonia con le comunità di allevatori e agricoltori. Questo porta alla produzione di prodotti e derivati di alta qualità, ma soprattutto stabilisce un forte legame con le tradizioni culturali della regione”.

In questo contesto, la biodiversità è al centro dell’attenzione e dimostra che solo attraverso un processo di conservazione e valorizzazione si può dare credito a decenni di straordinarie tradizioni di trasformazione dei prodotti.

Nella ricerca della sostenibilità e della conservazione culturale, è essenziale riconoscere il valore della biodiversità, abbracciare le razze autoctone e riaccendere l’apprezzamento per le tradizioni locali e i prodotti eccezionali. Solo attraverso questo approccio olistico possiamo sperare di ripristinare il delicato equilibrio tra uomo, natura e ambiente per un futuro più sostenibile e armonioso.

Razze autoctone per il progetto SUSTAvianFEED

Il progetto ha scelto alcune razze autoctone come componente fondamentale del suo approccio per diverse importanti ragioni:

Conservazione della biodiversità

Le razze autoctone spesso si sono adattate per generazioni agli ambienti e alle condizioni locali. Scegliendo le razze autoctone, il progetto contribuisce alla conservazione della diversità genetica e aiuta a prevenire la perdita di tratti e caratteristiche uniche che potrebbero non essere presenti nelle razze commerciali o non autoctone.

Adattamento ambientale

Le razze autoctone hanno sviluppato la capacità di resistere alle sfide ambientali locali, come le condizioni climatiche, le malattie e la disponibilità di mangimi. Utilizzando queste razze, il progetto può sfruttare il loro adattamento naturale, riducendo potenzialmente la necessità di interventi intensivi come farmaci o alloggi specializzati.

Agricoltura sostenibile

Le razze autoctone spesso richiedono una gestione e degli input meno intensivi rispetto alle razze non autoctone. Ciò è in linea con l’obiettivo del progetto di promuovere pratiche agricole sostenibili che riducano al minimo l’impatto ambientale della produzione zootecnica.

Conservazione culturale ed economica

Molte razze autoctone sono profondamente legate alle culture e alle tradizioni locali. Il sostegno a queste razze può aiutare a mantenere il patrimonio culturale e contribuire alla sostenibilità economica delle comunità locali che si basano su pratiche agricole tradizionali.

Resilienza alle condizioni mutevoli

Di fronte a circostanze globali mutevoli, come i cambiamenti climatici e le epidemie, le razze autoctone potrebbero dimostrarsi più resistenti e adattabili rispetto alle razze specializzate o non locali.

Riduzione della dipendenza dagli ingressi

Le razze autoctone sono spesso più adatte a diete basate sul foraggio e potrebbero richiedere meno input esterni, come i mangimi concentrati. Ciò è in linea con l’obiettivo del progetto di ridurre la dipendenza da risorse esterne per la produzione zootecnica.

Finalità educative e di sensibilizzazione

Evidenziare l’importanza delle razze autoctone può aumentare la consapevolezza del valore della conservazione della diversità genetica e del sostegno all’agricoltura locale. Il progetto potrebbe utilizzare le razze autoctone come strumenti educativi per dimostrare pratiche agricole sostenibili alla comunità in generale.

Nel complesso, la scelta di razze autoctone è in linea con i principi di sostenibilità, conservazione della biodiversità, conservazione culturale e promozione di pratiche agricole tradizionali e resilienti, che sono probabilmente al centro degli obiettivi del progetto Sustavianfeed.

Per saperne di più sulle razze autoctone nell’ambito del progetto SUSTAvianFEED , cliccare qui

Consigli di lettura

Nel suo libro, Dalla parte della natura, Sottile scrive un chiaro appello ad abbracciare la biodiversità e le razze autoctone che offre speranza per un futuro sostenibile. Rispettando il delicato equilibrio tra uomo, natura e ambiente, possiamo ripristinare l’armonia che un tempo ha guidato il corso dell’evoluzione. Ricollegandoci al nostro patrimonio culturale e al mondo naturale, intraprendiamo un viaggio verso un pianeta più verde e più sano. Insieme, possiamo salvaguardare le tradizioni, proteggere la biodiversità e tracciare un percorso verso un domani più sostenibile.

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